Il fantasma di Calhanoglu emblema della serataccia del Milan

Il fantasma di Calhanoglu emblema della serataccia del Milan

La Serie A 2020-2021 assomiglia sempre di più ad un film thriller. La vittoria del Milan col Cagliari, dopo il pareggio tra Crotone e Benevento che aveva garantito la salvezza matematica ai sardi, sembrava scontata.

Una vittoria che avrebbe riportato il Daivolo in Champions League dopo 7 anni dall’ultima volta. I 90 minuti di San Siro, invece, hanno detto tutt’altro. Ad un certo punto sembrava che era il Cagliari la squadra che doveva raccogliere a tutti i costi della vittoria. I giocatori rossoneri sono stati schiacciati dal peso della pressione del “dover vincere a tutti i costi” finendo per fornire prestazioni scialbe e anonime. Il simbolo della serataccia del Milan è stato sicuramente Hakan Calhanoglu. Ovvero colui che è stato protagonista, nel bene e nel male, della stagione degli uomini di Pioli.

Da lui, che per rinnovare chiede 5 milioni a stagione, ci si aspettava il colpo di classe che potesse sbloccare una partita contro una squadra che per larghi tratti si è difesa con tutti gli effettivi. Ed invece il turco, come quasi tutti i suoi compagni, non ha retto la pressione finendo in un vortice di giocate imprecise e fini a se stesse. La sua prestazione largamente insufficiente ha confermato un trend abbastanza preoccupante che riguarda l’ex Bayer Leverkusen: quando il gioco si fa duro, lui si scioglie come neve al sole. Non a caso il suo periodo migliore in rossonero è coinciso con la fine dello scorso campionato, quando la squadra era libera da ogni tipo di pressione.

Nessuno mette in dubbio l’impegno e l’attaccamento alla maglia del turco, ma da chi porta il numero 10 del Milan sulle spalle ci si aspetta molto di più. Basta guardare la lista dei precedenti propietari della 10 per capire cosa intendiamo: Baggio, Savicevic, Boban, Rui Costa e Seedorf. Per questo ad oggi, alla luce delle prestazioni degli ultimi mesi, ci sembra alquanto pretenziosa la richiesta di lauto ingaggio da parte del calciatore e dell’entourage. Nonostante tutto, Calhanoglu al “Gewiss Stadium” avra un’ulteriore occasione per dimostrare il suo valore e prendersi il Milan. Questa volta però non c’è margine di errore: VINCERE (e rinnovare) oppure molto probabilmente sarà addio.

Fabrizio Febi